Il volto rappresenta il punto nevralgico della socialità dell’individuo, il mezzo attraverso il quale esprimiamo le nostre emozioni e interagiamo con gli altri. La chirurgia di questo distretto così nobile, estetica o funzionale che sia, risulta quindi estremamente delicata e deve mirare a valorizzare linee armoniche già presenti senza stravolgere i tratti caratteristici dell’individuo.
Il terzo medio del volto e in particolare l’area perioculare risultano di enorme impatto nell’aspetto e nell’ espressività dell’individuo. Gli occhi sono la prima cosa che guardiamo nelle altre persone e con cui comunichiamo. L’intervento chirurgico di blefaroplastica permette di correggere gli inestetismi delle palpebre, migliorandone l’aspetto grazie alla rimozione della cute in eccesso, dell’adipe sottocutaneo e delle rughe presenti per ottenere uno sguardo più fresco, riposato e giovanile. Tale operazione può essere eseguita sia a livello della palpebra superiore che della palpebra inferiore e, in casi particolari, può avere una valenza non solo estetica ma anche funzionale.
Assolutamente no. Per quanto riguarda la blefaroplastica superiore il trattamento può essere eseguito con la sola anestesia locale. Alla blefaroplastica inferiore, a seconda della tipologia di accesso chirurgico e della collaborazione del paziente, può essere associata una sedazione profonda sotto controllo anestesiologico.
La blefaroplastica da sola non permette un corretto innalzamento dell’arcata sopraccigliare. La prima visita per intervento di blefaroplastica dovrà in primo luogo valutare la posizione del sopracciglio per esprimere una corretta indicazione chirurgica. Spesso infatti, l’associazione di un lifting del sopracciglio, consente l’ottenimento di un risultato ottimale.
La rimozione dei punti avviene a 6-7 giorni dall’atto operatorio mentre l’edema postchirurgico scompare dopo circa 3-5 giorni.
L’otoplastica è un’operazione di chirurgia estetica mirata a correggere le malformazioni in genere del padiglione auricolare, la più comune delle quali è rappresentata dalle cosiddette orecchie a sventola. Tale intervento consiste in un rimodellamento delle cartilagini di entrambi i padiglioni auricolari e un loro riposizionamento tale da ricreare una corretta armonia.
Non c’è necessità di ricorrere ad anestesia generale. L’intervento, a seconda della compliance del paziente, può essere eseguito in anestesia locale o sotto sedazione anestesiologica.
No. La cicatrice viene posta nella zona posteriore del padiglione auricolare e per questo non visibile.
Il gonfiore relativo all’intervento generalmente regredisce in pochi giorni. La limitazione principale consiste nella fascia compressiva da portare per i primi 10 giorni dopo l’intervento e durante la notte nel mese successivo.
Il lip lift, o lifting delle labbra, è un intervento di chirurgia del viso che consente di sollevare e rimodellare il labbro superiore, aumentando la prominenza del bordo del vermiglio e determinando una maggiore esposizione degli incisivi. Il risultato è il miglioramento dell’area facciale situata tra i solchi sotto il naso e una forma più armoniosa della bocca.
L’intervento può essere eseguito in anestesia locale o con una sedazione cosciente da parte del collega anestesista.
L’intervento comporta gonfiore della regione del labbro superiore che generalmente recede in 5-6 giorni.
Le suture vengono rimosse dopo 6-7 giorni dalla procedura.
Il lip lift, accorciando la porzione cutanea compresa tra il naso e il labbro superiore, comporta una elevazione stabile del labbro superiore, rendendo il labbro stesso più alto e più rappresentato.
La rinoplastica, attraverso la modellazione delle componenti ossee e cartilaginee del naso, mira a modificarne la forma e allo stesso tempo a migliorarne la funzione. Parlando di rinosettoplastica, l’aspetto funzionale risulta altresì importante e spesso rappresenta la motivazione principale che spinge il paziente a sottoporsi a tale procedura.
L’intervento di rinoplastica richiede l’anestesia generale.
I normali edemi ed ematomi relativi alla procedura saranno spariti nel giro di 5-7 giorni. Bisogna tenere presente però che i tessuti della punta nasale si riadatteranno in maniera naturale dopo almeno un anno dall’intervento.
La bichectomia è un intervento di chirurgia estetica del viso finalizzato alla rimozione delle cosiddette “bolle di Bichat”, cioè naturali accumuli di tessuto adiposo presenti normalmente a livello delle guance che, a seconda della conformazione di ciascuno di noi, possono conferire un’aspetto più rotondo al viso. L’asportazione di queste sacche adipose, ridona le giuste proporzioni al viso, esaltando gli zigomi e ridefinendo i contorni.
No. L’intervento viene eseguito attraverso le mucose della bocca.
Assolutamente no. Vi sarà un breve periodo di naturale gonfiore dovuto alla procedura chirurgica, senza una evidente alterazione dei profili. Verranno posti pochi punti riassorbibili alle mucose della bocca che verranno via da soli nel giro di poche settimane.
La durata è di circa 30-40 minuti.
L’asportazione delle piccole lesioni del volto rappresenta una parte delicata della chirurgia funzionale del viso. Il ventaglio di queste neoformazioni è ampio e va da lesioni benigne come nevi cutanei, angiomi, cheratosi, lipomi o cisti a lesioni maligne come basaliomi, spinaliomi o melanomi.
Per prassi personale, ogni lesione asportata viene inviata al collega anatomo patologo per una valutazione istologica, in modo da avere una precisa diagnosi.
L’asportazione di una lesione del volto inevitabilmente comporterà una cicatrice. A seconda delle dimensioni della lesione e della sua posizione, essa verrà nascosta il più possibile all’interno di rughe naturali del volto.
Assolutamente sì.
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